header_image

Il “Gufo Reale dei Nebrodi”

  • slider
  • slider
  • slider
  • slider
  • slider
  • slider
  • slider
by Amministratore
17/05/2017
Category:   Percorsi naturalistici

Articolo realizzato dall’alunno Salvatore R., classe V AFM, in seno al progetto “Alternanza sul Web”, presso l’Istituto Superiore ” Ettore Majorana” di Avola  (SR).

DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof. Fabio Navanteri.

Tutor Alternanza sezione AFM Majorana: Prof.ssa Letizia Scifo.

Tutor esterno: prof.ssa Veronica Montoneri

 

 

 

Qualcuno ha detto che “il Gufo Reale rappresenta la saggezza”.

Silenzioso, notturno, misterioso, presente dalle antiche cerimonie Maya alle saghe cinematografiche di oggi.
Viaggiando esso nel buio, era identificato come il messaggero proveniente dal mondo dei morti.
Era, un tempo, diffuso in quasi tutta l’Europa, una volta anche in Sicilia, ma fu sterminato dagli abitanti locali a causa della superstizione che questi animali portassero sfortuna.

Descrizione

È la specie di gufo più grande con un’apertura alare da 1,60 fino a 2 metri per gli esemplari femmine più grandi ed un’altezza che varia negli adulti dai 65 agli 80 centimetri. Il peso degli adulti varia da 1,55-2,80 kg per i maschi e 1,75 fino a 4,20 kg per le femmine nelle zone nordiche. Il dimorfismo sessuale è dato unicamente dal peso, senza nessuna differenza cromatica. Il gufo reale può girare la testa di 270 gradi. Ha delle forme massicce con ali arrotondate, coda corta e grande capo.
Gli occhi frontali, con iride giallo-arancio sono sormontati da lunghi ciuffi di penne erettili. Il piumaggio è bruno striato e barrato di nerastro superiormente e giallo brunastro con strie e fitte vermicolature scure inferiormente. Il gufo reale vive la maggior parte del tempo nel nido, stringendo i tempi di caccia all’alba e al crepuscolo.
L’ascolto del canto è il più efficace metodo per individuare la presenza della specie. Il maschio emette un cupo “uh-ohh” bitonale, con seconda sillaba più bassa, udibile soprattutto nelle prime ore di buio ed emesso con maggiore regolarità nei mesi di febbraio, marzo e ottobre.
Si ciba principalmente di piccoli mammiferi (come lepri e conigli), ma anche di prede della taglia della volpe e cuccioli di cervi.
Preda anche altri uccelli (tra cui altri rapaci) e in particolare galli e fagiani.
Come gli altri rapaci notturni ingoia intere le prede di piccole o medie dimensioni

Habitat del Gufo Reale
Il gufo reale passa gran parte della sua vita attorno al suo nido che può trovarsi in una risega di un albero, una fessura fra le rocce o in un ramo vicino comunque al tronco; quasi mai si trova al terreno. Vive principalmente in foreste situate in terreni rocciosi; più raramente vive nelle steppe e quasi mai nelle città (ovviamente con parchi e alberi) dove di giorno riesce a nascondersi nelle crepe dei muri.
Essendo una specie ad ampia distribuzione, popola una grande quantità di ambienti. Il gufo reale si trova in quasi tutta l’Europa tranne Isole Britanniche, Danimarca, Paesi Bassi, Francia settentrionale e nelle latitudini più settentrionali, in Nordafrica e Medio Oriente e infine in gran parte dell’Asia centrale e nel tipico paesaggio nebrodense.
I Nebrodi, insieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino siculo. Essi s’affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre il loro limite meridionale è segnato dall’Etna, in particolare dal fiume Alcantara e dall’alto corso del Simeto.
Notevole è la escursione altimetrica, che da poche decine di metri sul livello del mare raggiunge la quota massima di 1847 metri di Monte Soro. Altri rilievi da segnalare sono la Serra del Re (1754 metri), Pizzo Fau (1686 metri) e Serra Pignataro (1661 metri).
Gli elementi principali che più fortemente caratterizzano il paesaggio naturale dei Nebrodi sono l’asimmetria dei vari versanti, la diversità di modellazione dei rilievi, la ricchissima vegetazione e gli ambienti umidi.
Connotazione essenziale dell’andamento orografico è la dolcezza dei rilievi, dovuta alla presenza di estesi banchi di rocce argillose ed arenarie: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 s. l. m., hanno fianchi arrotondati e s’aprono in ampie vallate solcate da numerose fiumare che sfociano nel Mar Tirreno. Ove però predominano i calcari, il paesaggio assume aspetti dolomitici, con profili irregolari e forme aspre e fessurate. È questo il caso del Monte San Fratello e, soprattutto, delle Rocche del Crasto (1315 m s.l.m.). I comuni ricadenti nell’area del parco sono in provincia di Messina (Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mistretta, Sant’Agata di Militello, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San Marco d’Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Ucria), 3 in provincia di Catania (Bronte, Maniace, Randazzo), 2 in provincia di Enna (Cerami, Troina).

Curiosità
Un esemplare di gufo reale, Ciccio, il più conosciuto e amato dai bambini siciliani, simbolo del centro regionale per il recupero della fauna selvatica della Lipu di Ficuzza, si è spento all’età di 27 anni nel febbraio del 2017.
Dal 1996 era il simbolo del centro recupero della Lipu a Ficuzza ed era un’attrazione per migliaia di famiglie. E’ morto a 27 anni: un vero record di longevità per la specie.

Recupero della specie

Al momento il Centro Rapaci protegge e monitora vari esemplari del gufo reale, ma la speranza è che la regione Sicilia opti per una vera e propria ripopolazione del territorio con i gufi reali, che sono una vera e propria fonte di attrazione per il turista amante di flora e fauna locali.


Lascia un commento